03/06/2022

Retromarcia: breve storia della smart fortwo

Negli ultimi articoli abbiamo ripercorso la storia di alcuni dei veicoli più iconici dell'industria automobilistica e abbiamo scoperto cosa li ha resi modelli così significativi. Dalla MINI alla BMW i3, siamo andati a ricercare le ragioni che si celano dietro il successo di questi modelli.

In questo ultimo episodio, scaviamo a fondo nel passato di un'auto unica, esplorando i meandri di una storia dai tratti decisamente bizzarri. Parliamo della smart fortwo, un modello fondamentale nel mondo dei motori in generale, ma soprattutto nella storia di SHARE NOW.

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Tutto ebbe inizio da un...orologio

La storia della smart non inizia affatto da una casa automobilistica, bensì da un produttore di orologi. In effetti già nel 1982, la Swatch, azienda ben nota nel mondo dell'orologeria, si stava dedicando ad un progetto "a quattro ruote". L'allora CEO di Swatch, Nicolas Hayek, voleva realizzare un'auto personalizzabile come i suoi orologi. La chiamarono "Swatchmobile". Il nome non ebbe vita lunga, ma il concetto di base sì. Hayek iniziò a proporre l'idea a diverse case automobilistiche e nel luglio 1991 aveva già concluso un accordo.

© Image: Analia Baggiano / Unsplash

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Da Volkswagen a Daimler-Benz

La controparte dell'accordo siglato dalla Swatch era Volkswagen, ma il progetto di sviluppo di questa nuova "Swatchmobile" incontrò ostacoli fin dall'inizio. Nel 1993, la VW nominò Ferdinand Piëch come nuovo amministratore delegato e iniziarono a circolare voci secondo cui Piëch era pronto ad abbandonare il progetto. Hayek si rivolse così ad altri costruttori, ma sia Fiat che Renault non furono convinti. Fu invece la Daimler-Benz AG (oggi Mercedes-Benz Group AG) a mostrarsi interessata e a subentrare così all'accordo.

© Image: Newsroom smart Europe GmbH

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La nascita di un brand

Nel marzo del 1994, SMH e Daimler-Benz erano partner ufficiali dell'innovativo progetto e presso la sede centrale di Mercedes-Benz a Stoccarda fu annunciata la costituzione della Micro Compact Car AG. A dirigere l'azienda furono nominati tre co-direttori: Johann Tomforde, designer e ingegnere di Daimler-Benz, Christoph Baubin, esperto di finanza di Daimler-Benz, e Hans Jürg Schär, il genio del marketing dietro le famose campagne Swatch degli anni Ottanta. Furono loro gli ideatori dell'acronimo smart. Il termine, che sta per Swatch Mercedes Art, veniva utilizzato internamente all'azienda, ma ben presto si impose anche al grande pubblico.

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Il lancio della smart fortwo

La prima generazione di smart, nota per gli addetti ai lavori come W450 ma di fatto commercializzata come smart fortwo, debuttò al Salone di Parigi del 1998. La microcar fu lanciata con successo in 9 paesi europei nel corso dello stesso anno. Con una lunghezza di soli 2,5 metri, la smart fortwo era l'auto urbana per eccellenza, in grado di muoversi in spazi ristretti, e divenne famosa per la capacità di parcheggiare perpendicolarmente in spazi progettati per il parcheggio parallelo. Il progetto originale sarebbe rimasto in produzione fino al 2007, ma non fu esattamente un successo commerciale.

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Le smart crescono

La prima generazione di smart fortwo catalizzò l'attenzione nelle città di tutta Europa, ma lo stesso non si può dire per gli incassi. Per rilanciare il progetto fu dunque creata una seconda generazione di smart, che comprendeva non solo una nuova fortwo, ma anche una roadster a trazione posteriore e una versione a quattro posti, la forfour. Tuttavia, questo non bastò per portare il marchio in attivo. Secondo i rapporti, Smart GmbH registrò una perdita di quasi quattro miliardi di euro dal 2003 al 2006. Alla fine Smart GmbH fu liquidata e le sue attività furono assorbite da DaimlerChrysler.

La rinascita con il car sharing

La smart fortwo originale era forse in anticipo per diventare un successo commerciale, ma era solo questione di tempo e soprattutto di innovazione. I test ufficiali di una nuova smart fortwo ED completamente elettrica iniziarono a Londra nel 2007. Nel 2009 era disponibile in 18 mercati in tutto il mondo. Il pionieristico servizio di car sharing, car2go, ampliò la diffusione delle smart in 26 città in Europa, Nord America e Cina. Nel frattempo erano disponibili anche una smart forfour elettrica e una versione cabrio della smart fortwo.

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La smart sbarca in Cina

Alla fine del primo decennio del XXI secolo, i servizi di car sharing come car2go - poi SHARE NOW - hanno fatto conoscere le smart agli abitanti di svariate città europee, ma il marchio era già pronto per un nuovo balzo in avanti. Nel 2019, Mercedes-Benz si unì all'azienda cinese Zhejiang Geely Holding Group per fondare la Automobile Co. L'obiettivo era quello di produrre le smart in Cina per poi venderle in tutto il mondo. Con sede a Ningbo, l'organizzazione ha oggi grandi visioni per il futuro. All'IAA 2021 è stata presentata la smart concept #1, che dalla prima fortwo eredita senz'altro il concept futuristico.

© Image: Newsroom smart Europe GmbH

La smart fortwo originale e i modelli che ne sono seguiti hanno cambiato per sempre l'industria automobilistica. Non sarà stata una colonna portante dell'ingegneria moderna come la BMW i3 o un'icona culturale capace di superare differenze fra classi e generazioni come la MINI, ma certamente la smart fortwo ha cambiato il modo in cui guardiamo alla mobilità urbana, ispirando il modello di car sharing di cui SHARE NOW è il pioniere. Per sempre riconoscibile e adorabile, questa è la nostra smart.

David McCourt

David McCourt

Sr. Editorial Content Strategist

"Avere di meno e condividere di più."

Questa è la missione di David: migliorare la qualità della vita nelle città ricorrendo a moderne soluzioni di mobilità.